#CoglioneNo

Buonasera.

Innanzitutto vorrei parlare della campagna che ha spopolato sul web negli ultimi tempi in campo creativo, ovvero

#CoglioneNo.

Gli Zero c’hanno azzeccato ancora una volta, insomma.

Ma esattamente in cosa consiste tale campagna? Semplicemente, se visualizziamo per un attimo il lavoro creativo in Italia, c’è da mettersi le mani nei capelli.

Analizzando molte situazioni scopriremo che i clienti spesso e volentieri, quando si presenta il fantomatico momento del “conto”, hanno reazioni particolarmente irritanti:

  • c’è chi strabuzza gli occhi all’odir della cifra
  • chi guarda fuori dalla finestra fingendo di non averci sentito
  • chi pensa che sia troppo a priori per un lavoro che “potrebbe fare anche lui”
  • e chi già pensa a come fotterci nel modo più pacifico e subdolo possibile

Analizziamo le 4 opzioni:

_Lo strabuzzare gli occhi indica che il soggetto mai avrebbe creduto di poter sborsare cifra simile, ergo il suo cervello lo induce a creare reazioni esagerate in modo da farci sentire tristi -famosa tecnica “occhi dolci”, commercial level- e farci abbassare il prezzo indicato, non prima che il cliente abbia esposto il suo giudizio al preventivo.

Pare che con qualcuno, questo genere di tecnica, funzioni.

_Quando guardano fuori dalla finestra non stanno cogitando sulla filosofia della vita, ma si chiedono perchè mai il prezzo sia così irragionevolmente alto.

State pur certi che quando gli spiegherete per filo e per segno ogni voce del vostro preventivo vi guarderanno come foste alieni e ribadiranno che è comunque un prezzo troppo alto.

_I geniacci che pensano di saper fare lo stesso lavoro di un creativo sono un po’ come i pavoni, tutto piume e niente arrosto. A questo punto, se un minimo di intenzione di pagarvi, il cliente, ce l’ha, è probabile che vi chieda altre ventimila modifiche che secondo lui funzionano, per poi ritrovarvi al punto di partenza alla prossima riunione.

_E ora passiamo ai subdoli, che tenteranno di farvi abbassare ad ogni costo quell’ignobile ed esorbitante cifra!

Voi resisterete e continuerete a farlo, finchè anche il nostro subdolo non cederà -questa opzione di solito non è contemplata-.

In caso resistiate entrambi, state pur certi che, consci del fatto che siete dei brutti cattivoni, potrebbe tentare di rifilarvi la solita minestra fredda della crisi che abbatte lui, la sua villa, i suoi poveri dipendenti e la sua yamaha.

Resisteterete, per poi capire che non c’è pericolo che vi paghi la cifra pattuita.

A quel punto a voi la scelta, o la gloria o la fame.

Questa campagna ha riscosso un discreto successo sul web.

Oggetto di critiche e di lodi, personalmente l’ho trovata molto attuale avendo subito io stessa un mancato pagamento da parte di un “cliente”.

Ci sono rimasta così male e mi sono talmente demoralizzata per quel rifiuto…

Lavoro finito e tutto, e questo cambia idea sul da farsi perché la cifra era troppo alta.

E io che come una sciocca mi sono affannata a lavorare che devo dire?

Ho archiviato la faccenda senza troppi complimenti.

Spero di emigrare molto presto,  pensare alla situazione che abbiamo mi fa venire il voltastomaco, un circolo vizioso in cui i giovani non trovano occupazione, i vecchi non raggiungono la pensione, i ricchi ingrassano e i poveri languono.

Incredibile.

Eravamo il centro artistico mondiale qualche secolo fa, ora siamo lo zimbello del pianeta.

Allegria siòre e siòri!